Ecco a voi DECLÙ

Il primo gioco che illustra l’impatto dell’industria della moda tramite immedesimazione, interpretazione e stereotipizzazioni contornate da verità.

Un gioco estremamente divertente che richiede collaborazione per vincere insieme. Declù regala non solo consapevolezza, ma anche un’esperienza allegra e ironica ai suoi giocatori.

Vuoi essere protagonista del cambiamento? È semplice, basta un gioco!

Abbiamo creato il primo gioco di ruolo che racconta l’impatto dell'industria della moda. Un team di 12 donne lavoratrici e studentesse, appassionate di moda e sostenibilità, ha inventato il gioco attraverso un ciclo di incontri, lezioni teoriche e laboratori, guidati da esperti di rigenerazione urbana, gaming e di storia della moda.

Le autrici del gioco

Anna Bianchi

Anna Bianchi

Sono Anna Bianchi, nata e cresciuta tra la nebbia della pianura Padana, ma con lo sguardo rivolto al mondo. Ho una laurea in relazioni internazionali e diritti umani  e oggi lavoro come press officer nell’ambito non profit.

Hazal Kurtulus

Hazal Kurtulus

In qualità di designer multidisciplinare, porto competenze diversificate nel mio lavoro da freelance. Con un background in design e moda, ho oltre sette anni di esperienza nel portare a termine incarichi basati su vari progetti.

Claudia Radaelli

Claudia Radaelli

Classe 1999
Cerca di essere sostenibile come può nelle cose che fa, senza severità, ma con tanta curiosità e voglia di Rivoluzione!
Social media manager e copywriter, volontaria in più associazioni per passione e scrivicchia progetti e poesie qua e là.

Gli incontri

1-rigenerazione-urbana
2-psicologia-gioco
3-gioco-immersivo
4-gioco-larp
incontri per la creazione del primo gioco di ruolo sull'impatto dell'industria della moda

La rigenerazione urbana attraverso il gioco

Questo progetto è stato realizzato grazie al sostegno del ``Creativity Pioneers Fund`` di Moleskine Foundation e della Edizione V di ``Creative Living Lab``, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Il bando prevedeva il recupero di uno spazio abbandonato e la realizzazione di attività culturali all'interno. Noi abbiamo scelto un’ex portineria in via Paolo Segneri 3, nel cuore delle case popolari del Giambellino, storica periferia milanese.

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